Da tempo si discute sull'origine del profetismo biblico, soprattutto da quando le scoperte archeologiche hanno portato alla luce numerosi testi extrabiblici che testimoniano l'esistenza di esperienze di tipo profetico nel Vicino Oriente antico. Ma chi è il profeta? E un uomo al quale Dio affida il segreto e la forza della sua Parola perché la accolga e la trasmetta con fedeltà. Geremia, nella difficoltà, vorrà disfarsene, ma essa era nel suo cuore "come un fuoco bruciante" imprigionato nelle ossa; in Ezechiele è un rotolo che, ingoiato, riempie e nutre il corpo divenendo cibo; in Geremia e Isaia Dio tocca la bocca e le labbra del profeta e la Parola entra quasi fisicamente nella vita di colui che Dio ha chiamato. Nel tempo la voce è diventata libro e a noi è giunta come una serie di scritti che nel volume vengono presentati sul piano della composizione, della storia, del messaggio, dell'interpretazione e con il commento di alcune pericopi fondamentali.
Il testo riunisce alcune parti di due volumi precedentemente pubblicati, e ormai di ardua reperibilità, dellautorevole docente del Pontificio Istituto Biblico e della Pontificia Università Urbaniana, nonché vescovo della diocesi di Frosinone. Lopera guida il lettore nel delineare le caratteristiche storiche e formali del profetismo, partendo dalle origini extra e pre-bibliche e giungendo fino ai profeti più tardi; oltre a soffermarsi su alcuni argomenti di particolare rilevanza (importanza e funzione della parola e delle visioni, ruolo sociale del profeta), lautore smentisce taluni luoghi comuni assai diffusi (su tutti quello che vede il profeta come colui che predice il futuro e non come un uomo che, profondamente radicato nella storia del suo popolo, è capace dinterpretare il presente attraverso la fede ) e affronta, di ciascun libro dei cosiddetti profeti posteriori, lanalisi di qualche pericope particolarmente pregnante.
La chiarezza espositiva e lampiezza degli argomenti affrontati, la disamina, seppur cursoriamente, di questioni ancora dibattute dagli studiosi (si veda il libro dIsaia, ad esempio), il linguaggio preciso ma privo di eccessivi tecnicismi, lattenzione nel puntualizzare concetti fondamentali ma talvolta ritenuti presuntuosamente risaputi, fanno sì che lopera possa essere alquanto proficua per gli studenti delle facoltà teologiche e per tutti coloro che stanno accostandosi agli studi biblici.
Gianluca Cogoni - 17/06/2014 21:20