Raccolta di ventitrè casi di cronaca nera che hanno come protagonista la gastronomia. Suddiviso in sei sezioni - il luogo principale: la cucina; le minestre, i risi e la panada; la carne, il pesce e le uova; la polenta e verdure; vino e caffè; dolci e cioccolata - il volume narra eventi delittuosi svoltisi fra Cinquecento e Settecento, che hanno coinvolto nobili e popolani, donne e uomini disposti a uccidere per cupidigia, lussuria o semplice follia, dal fratello che bruciò sua sorella nella cucina, dalla serva che mise gli aghi nelle uova per eliminare la rivale, dal sicario che avvelenò la minestra alla spia per conto degli Inquisitori di Stato, dalla vicina che mise l'arsenico nella polenta per antipatia. L'autore trae dai fatti di cronaca nera del passato episodi rimasti in ombra alla Storia ufficiale, per narrare la gastronomia e i vizi dell'essere umano.