La notte del 2 marzo, in diretta dal Dolby Theatre di Los Angeles, La grande bellezza di Paolo Sorrentino si è aggiudicato l'Oscar come miglior film straniero: un premio che ci fa onore, e che arriva a 15 anni di distanza dall'ultimo riconoscimento italiano, assegnato a Roberto Benigni per La vita è bella. Un film da vedere di cui si continuerà a parlare a lungo, perché è una celebrazione struggente della bellezza del nostro Paese, ma anche, ahinoi, una constatazione impietosa del suo degrado attuale. Eccolo qui sotto, insieme ai DVD e i libri da cui sono stati tratti gran parte dei film in gara.
Dame dell'alta società, parvenu, politici, criminali d'alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. Ci sono dentro tutti. Jep Gambardella, 65 anni, scrittore e giornalista, dolente e disincantato, gli occhi perennemente annacquati di gin tonic, assiste a questa sfilata di un'umanità vacua e disfatta, potente e deprimente. E lì dietro, Roma, in estate, bellissima e indifferente. Come una diva morta