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8 domande a M. J. Arlidge: da Questa volta tocca a teNessuno escluso 

L'autore di thriller rivelazione del 2014 torna in libreria con un nuovo caso per l'ispettrice Helen Grace. Cosa racconta? L'abbiamo chiesto a M.J. Arlidge in persona

di Antonella Sbriccoli
23 aprile 2015

 

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16,40 € -1,00 €
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Helen Grace è tornata. L'ispettrice di polizia dall'anima nera che abbiamo conosciuto in Questa volta tocca a te è alle prese con un nuovo caso di omicidio. Anzi, di omicidi, perché i morti sono parecchi ed hanno tutti una caratteristica in comune: sono maschi, sono stati brutalmente uccisi e il loro cuore è stato strappato e spedito alle mogli che li aspettano a casa. Come accadeva nel primo thriller della serie, la costruzione della trama è esemplare. Non cercare di trarre conclusioni sull'assassino, perché non ci riuscirai fino alla fine.
Ne abbiamo parlato direttamente con l'autore, M. J. Alridge che, oltre a scrivere libri, è anche un eccellente sceneggiatore e produttore inglese, molto simpatico e molto cordiale. In un anno, con il suo primo thriller, ha scalato la classifica dei bestseller in tutto il mondo. Gli abbiamo chiesto come lavora, quali sono i suoi thriller preferiti, se piace di più ai lettori o alle lettrici e altre varie cosucce. E, già che c'eravamo, ci siamo fatti autografare una copia di Nessuno escluso per te.


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 I casi dell'ispettrice Helen Grace

I tuoi libri - in Italia ne sono stati pubblicati due - ruotano intorno al personaggio femminile di Helen Grace. Ce lo descrivi a modo tuo?

Nella serie dedicata a Helen Grace racconto storie di serial killer. Tutti i casi sono assegnati all'ispettrice Grace. Si tratta di una donna dal passato oscuro, sempre alla ricerca di un senso di giustizia per sanare tutti i suoi peccati. Mi piace paragonarla a Sisifo: Helen porta il suo masso in cima alla montagna, ma regolarmente il masso cade e lei deve impegnarsi di nuovo per fare la stessa cosa.

I titoli dei tuoi thriller in inglese sono filastrocche per bambini: il primo è Eeny Meeny, quello di cui parliamo ora, che in italiano è stato tradotto come Nessuno escluso, si intitola Pop Goes the Weasel. Come mai per storie di serial killer scegli espressioni legate al mondo dell'infanzia? 

In inglese ho utilizzato come titoli canzoncine che rappresentano le conte dei bambini. Si tratta di parole innocenti, che in un contesto criminoso assumono un aspetto sinistro. Ogni Paese ha poi tradotto le espressioni al meglio nella propria lingua. Purtroppo in italiano non c'era un'esatta corrispondenza di termine che potesse rappresentare una filastrocca ed è stato scelto un titolo più esplicito.

La storia è ambientata nei bassifondi di Southampton, un un ambiente degradato e molto triste. Come ti sei documentato?

Ho girato molto in macchina per le strade di Southampton dopo il tramonto, soprattuto nella zona delle luci rosse. Si tratta di zone veramente depresse, in cui non si incontra nessuno se non giovani prostitute.

Helen Grace, Ceri Harwood, Charlie... Le protagoniste delle tue storie sono tutte donne. A cosa devi questa scelta?

Penso che le donne siano più interressanti e complesse degli uomini. In generale hanno una vita più difficile degli uomini. Inoltre tutti i grandi detectives sono donne, ed era giunto il momento di creare delle nuove eroine. Anche i miei lettori sono al 90% donne.

Oltre a essere uno scrittore, sei un affermato sceneggiatore. Preferisci scrivere romanzi o sceneggiature? Quale differenza c'è tra i due tipi di scrittura?

Preferisco scrivere libri. Con un libro sei totalmente responsabile della storia, mentre in una sceneggiatura si dividono meriti e demeriti con attori e registi. 

Quali sono i tuoi modelli letterari? Ci consigli qualche thriller da leggere?

Pur essendo inglese, non indugio molto sulla creazione del carattere dei personaggi. I miei modelli sono autori americani ricchi di immaginazione, come Patricia Hghsmith e Thomas Harris. Dopo aver scritto il libro, mi sono appassionato ai gialli di James Patterson e Harlan Coben Tra i miei libri preferici consiglio 

Il grido della civetta di Patricia Hoghsmith e 
Red Dragon di Thomas Harris.

Come organizzi le tue giornate di scrittore? 

Sono scrittore, sceneggiatore e produttore, perciò devo essere molto organizzato. Divido la mia settimana in 3: 2 giorni scrivo, 3 giorni faccio lo sceneggiatore, 2 il produttore. Lavoro meticolosamente dalle 9 della mattina alle 18. Pianifico anche la trama del libro in anticipo. So già che cosa racconterò in ogni capitolo. Ho delle lavagne "delle vittime", in cui disegno chi verrà ucciso e incastro i personaggi nella storia.

Ti piacerebbe produrre le tue storie?

Non penso di farlo io: mai produrre se stessi, autore e produttore non vanno d'accordo, ma mi piacerebbe molto se qualcun altro decidesse di portare i miei thriller in TV.

Chi รจ M. J. Arlidge  

M. J. Arlidge lavora in televisione da oltre quindici anni ed è specializzato nella produzione di serie ad alto livello. Negli ultimi anni ha prodotto numerosi crime-serials per network inglesi e americane, tra cui Torn, The Little House, Undeniable. Il suo primo romanzo, Questa volta tocca a te, è diventato un caso editoriale ed è stato venduto in tutto il mondo.

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