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Redazione mondadoristore.it
"In un’agenzia porno c’è da comporre le bozze per la pubblicità dei locali da mandare alla Gazzetta dello Sport e al Messaggero. Bisogna rifare i programmi degli spettacoli, prendere appuntamenti con i medici, se no le ragazze non si curano mai, e chiamare gli impresari per proporre gli spettacoli. [...] Non è chiaro perché me la stia cavando così bene con un lavoro che nessun cristiano sano di mente vorrebbe fare. Forse sono solo come l’operaio Schmidt, stupido ma pieno di spirito di sacrificio. Forse la vita è il purgatorio e io sono un ex inquisitore spagnolo che sta scontando le sue malefatte medievali lavorando in un posto pieno di donne scollacciate e pagate meglio degli uomini. O forse, questo è l’unico lavoro che mi permette di pagare tutti i mesi le esose rate di uno spericolato mutuo, acceso per comprare una casa vicino al ragazzo che amo in segreto e di cui, a dirla tutta, non so neanche il nome".
Leggere le memorie di Debora Attanasio, "studentessa squattrinata ma mutuo-munita" che si ritrova per caso a fare la segretaria a Diva Futura, l'agenzia delle più famose pornostar italiane, oltre a mettere allegria (perché di cose strane la ragazza ne racconta parecchie), ci ha fatto pensare a quanti lavori anomali si incontrano in giro. Dato che il periodo per trovarne uno "normale" di lavoro non è dei migliori, eccone qualcuno fuori dal comune. Vero o inventato, invidiabile come quello di Caitlin Moran prima che diventasse una giornalista famosa, o pieno di sorprese, come quello della segretaria di Riccardo Schicchi.
L'autrice di Ci vogliono le palle per essere una donna racconta qui i suoi esordi da cronista. Quando, giovanissima, inizia ad andare in cerca degli argomenti di cui scrivere, osservando i milioni di spunti intorno a lei e guardando da un'altra prospettiva la realtà che ci circonda con l'unico scopo di dimostrare che il nostro è, in fondo, "il migliore dei mondi possibili". E' così che Caitlin parla di musica fumandosi una sigaretta con Keith Richards ed entrando in un sex club con Lady Gaga; di televisione e cinema, da Downton Abbey al Miglior Film di Tutti i Tempi (cioè Ghostbusters); di welfare state e di altre cose molto serie con la stessa verve con cui riferisce del matrimonio di William e Kate (o di quella volta che ha intrappolato una vespa sotto un bicchiere per stordirla con il fumo).
La professione di libraio può riservare grandi sorprese. Capita a Clay Jannon, ex web designer di San Francisco, che viene assunto in una libreria per il turno di notte. Clay si rende conto che la libreria è davvero molto strana. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. E evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa. Clay si butta a capofitto nell'analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici. Potrà la tecnologia aiutarli nell'impresa? Un romanzo fantastico, caso ediotriale appena arrivato in italia, destinato ad appassionare i lettori del ventunesimo secolo.
Che cosa ci fa un ittiologo londinese nello Yemen? Alfred Jones, che lavora per l'ente statale di tutela della pesca inglese, viene incaricato da un ricchissimo sceicco yemenita di collaborare al progetto di introdurre il salmone tra le aride montagne dello Yemen. Alfred, consapevole dell'assurdità del progetto, all'inizio rifiuta, ma poi viene esortato ad accettare l'incarico - pena il rischio di licenziamento - dai suoi superiori, e quindi addirittura dal portavoce del Primo ministro inglese, convinto in questo modo di poter sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle tensioni della guerra in Iraq. Così Fred viene trascinato controvoglia in quest'impresa bizzarra e apparentemente impossibile insieme al carismatico e visionario sceicco e alla sua giovane assistente Harriet. Un libro delizioso, da leggere per imparare un po' di ittiologia, ma soprattutto per apprezzare una bella storia.
Marco Pinotti ci porta in sella con lui, sui pedali nella salita dello Stelvio, sotto la pioggia sulle cotes della Liegi-Bastogne-Liegi, a perdicollo lungo le strade bianche toscane, in perfetto assetto da cronoman per sfidare il decimo di secondo, nell'atmosfera rarefatta del Villaggio Olimpico o lungo le strade bergamasche, mete dei suoi allenamenti "casalinghi". Ci racconta il mondo del ciclismo dall'interno, dalla pancia del gruppo. Ne esce la descrizione di un universo multicolore, una sorta di circo itinerante che si sposta in vari luoghi del mondo - dal Qatar a Maiorca, dalla Malesia alla California, dalle Fiandre all'Australia - con uno stuolo di addetti ai lavori: dai direttori sportivi ai meccanici, dagli organizzatori ai giornalisti agli sponsor ai massaggiatori.
Antonio Conte, l'uomo giusto per riportare alla Juventus la gloria e l'orgoglio troppo a lungo perduti. Antonio Conte, l'uomo di mille battaglie e di oltre quattrocento presenze in bianconero, tredici anni arricchiti da cinque Scudetti, una Champions, una Coppa Intercontinentale e da tutto quello che c'era da vincere in Italia e nel mondo. Antonio Conte, per cui "la realtà è il campo, la realtà è il sudore, la realtà è il sacrificio".
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